Cenni storici su Muro Tenente
Muro Tenente era un sito fortificato messapico di medie dimensioni (ha.50 circa) come se ne trovavano nel Salento nel periodo precedente la colonizzazione romana (dall'età del Ferro al IV-III secolo a.C.). Le sue origini sono, perciò, non dissimili da quelle dei siti sparsi nella nostra Puglia.
"Secondo le testimonianze dei maggiori storici antichi, tutti i popoli che abitavano la Puglia, dall'estremo Salento al Gargano, erano Iapigi, pur essendo distinti in tre grandi gruppi: Messapi, Peucezi e Dauni, procedendo da sud verso nord. Tale interpretazione è ormai accettata unanimemente anche dagli studiosi moderni. Esistevano anche altri nomi per indicare particolari gruppi di Iapigi: i Peucezi, occupanti la parte centrale della Puglia, erano detti Pediculi; nel Salento, chiamato con nome greco Messapia, cioè la terra che sta in mezzo, tra i due mari, erano localizzati i Calabri, termine usato dai Tarantini per le popolazioni indigene stanziate presso i confini del loro territorio; infine, presso la punta meridionale della penisola, abitavano i Sallentini". (E. M. De Juliis, Gli Japigi, Milano 1988, pag. 14).
Non ha molto seguito, oggi, la tesi secondo la quale la Iapigia indicava solamente la parte meridionale della Puglia.
L'origine degli Iapigi, che si fusero con le popolazioni indigene, è avvolta nella leggenda: secondo una tradizione essi "sarebbero stati dei Cretesi, i quali, di ritorno dall'assedio di Camico, in Sicilia, dove erano andati per cercare il loro re Minosse, sarebbero stati gettati da una tempesta sulle coste della Iapigia dove si sarebbero stanziati definitivamente, fondando la città di Iria e trasformandosi da Cretesi in Iapigi-Messapi" (ma c'è chi riporta l'origine "a un gruppo misto di Cretesi e di Ateniesi" o ad "elementi ateniesi"); secondo un'altra tradizione, essi ebbero una provenienza illirica. L'epoca del loro arrivo fu intorno ai secoli XII e XI a. C. (Cfr. E. M. De Juliis in Salento Porta D'Italia, Galatina, 1989, pagg.75-77). Allora come ora, secondo F. D'Andria, "molti furono i boat people che approdarono in Puglia. Popoli che su carrette del mare arrivavano da ogni dove: soprattutto dai Balcani". (G. Annibaldis, Intervista a F. D'Andria in La Gazzetta del Mezzogiorno, 9-9-2000, pag.27).
Anche nella zona di Muro Tenente ci fu questa fusione di popoli, di cui però si sa ben poco perchè pochi e sparsi sono i manufatti ritrovati dell'età mesolitica, neolitica e del bronzo. Solo con l'età del ferro si hanno abitazioni costituite da capanne e si inizia una continuità abitativa che porterà dalla estensione di tre ettari (al centro del sito) fino ai 50 ha. circa dell'età ellenistica, quando si ebbe la massima fioritura.
La storia della civiltà messapica e quindi di Muro Tenente cambia, infatti, quando cominciano a diventare più intensi i contatti (e le forti tensioni) con i Greci. Verso la fine del sec. VIII a. C. gli Spartani fondano la colonia di Taranto; "essa porta ad una coesistenza e, naturalmente, ad una integrazione di due culture diverse (quella greca e quella messapica) durante i secoli successivi. I numerosi rapporti non sono basati solo su scambi di merci ed oggetti, ma anche di idee, nozioni e tecnologie." (D. Yntema, Le ricerche dell'équipe olandese di Amsterdam nell'area brindisina, in A.A.VV., Muro Tenente Centro Messapico nel Territorio di Mesagne, Mesagne, 1999, pag.21). Greco è l'alfabeto, con l'aggiunta di poche lettere messapiche; di influenza greca sono le piante delle case, le strade e la ceramica, anche se i caratteri "salentini" si fanno sempre sentire fortemente. A Muro Tenente sono stati condotti scavi da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia (anni 1981-1993) che hanno fornito preziose notizie per lo studio degli insediamenti messapici mettendo in luce numerose sepolture, strade, fornaci di epoca ellenistica e fondazioni di vari nuclei abitativi, databili al IV secolo a. C.. Anche gli scavi condotti dalla Libera Università di Amsterdam (anni 1992-2002) hanno evidenziato frammentari resti di case di età ellenistica (IV-III secolo a. C.) "dove si sono riconosciute le strutture di ambienti affiancati, aperti su cortili interni ed allineati lungo le strade, larghe circa m.4, che sembrano tracciate su assi regolari." (G. Andreassi, Muro Tenente in Studi Etruschi, XLIX, pagg. 464-465, 1981; F. D'Andria, La casa in Messapia in F. D'Andria e K. Mannino (a cura di), Ricerche sulla casa in Magna Grecia e in Sicilia, Atti del Colloquio - Lecce, 23-24 giugno 1992, Galatina 1996, pag. 411.)
All'età ellenistica risalgono anche le fortificazioni di Muro Tenente, anzi sono state proprio le mura, che misurano m. 2675 "a fornire il toponimo all'intera località, dal medioevo in poi, chiamata alternativamente Paretone/Paretalto e Muro" (J.Boersma-G.J.Burgers, Fortificazioni messapiche nel brindisino, in Scritti di Antichita' in memoria di Benita Sciarra Bardaro, 1994, pag.32.)
Con la conquista romana di Taranto (272 a. C.) si inizia la "romanizzazione" del Salento con una serie di campagne militari. "Nel 244 a. C. i Romani istallarono nella città messapica di Brindisi un gruppo di loro alleati di origine centro-italica. A partire da questo momento Brindisi nella sua veste di colonia latina funzionò da base romana nel Salento. In seguito all'incorporazione del Salento nel mondo romano i Messapi, già ellenizzati [ ...] si trovarono coinvolti in un secondo processo di integrazione culturale" (J. Boersma, D. Yntema, Valesio, Fasano 1987, pag. 28).
Con la colonizzazione romana comincia a Muro Tenente una lenta decadenza che porterà ad una contrazione dell'abitato fino all'abbandono totale nel periodo tardo-imperiale. "Quindi si deve concludere che dal periodo romano, e soprattutto dal periodo imperiale non troviamo piu' un'organizzazione spaziale di modello urbano: la vecchia città di Muro Tenente non esiste piu'." (G. J. Burgers, Le ricerche a tappeto: un esempio di urban survey in AA.VV., Muro Tenente Centro Messapico nel Territorio di Mesagne, Mesagne, 1999, pag.49).