Alcune curiosità su Muro Tenente
Una moneta misteriosa
È conservata presso la casa-museo Ribezzi-Petrosillo di Latiano una misteriosa moneta.Da un lato vi è raffigurata una testa di “Athena” con l’elmo corinzio.
Dall’altro lato quattro lune crescenti ed una iscrizione “SAMADI”.
Questa moneta fu rinvenuta a Muro Tenente ma la sua zecca (luogo di produzione ed emissione) è ignota, i numismatici (coloro che studiano le monete) ritengono che la città di SAMADI(ON) si potrebbe trovare tra Taranto e Brindisi.
Si potrebbe trattare dell’antico nome di Muro Tenente? Che in epoca romana si chiamò forse SCAMNUM come si ricava dall’antica mappa Peutingeriana. Per il momento rimane ancora un mistero.
Muro Tenente fu bombardata
Si, si può affermare che la città di Muro Tenente fu bombardata, non da bombe esplosive, ma da proiettili di pietra grandi quanto un pallone da calcio.
Si tratta di proiettili di catapulta ritrovati sia in passato (alcune si trovano nel già citato Museo) che da recenti scavi.
Nella zona a sud del sito nei pressi delle mura ne sono state trovate numerose ciò fa pensare che in antichità vi fu un assedio con macchine da guerra, le catapulte appunto, insieme a lanci di frecce infuocate e piccoli proiettili di piombo lanciati con apposite fionde.
Forse sarà stata questa la fine della città?
Il tesoro di Muro
Nel 1969 durante una campagna di scavo fu recuperato un tesoretto di circa 300 monete d’argento stateri di Taranto e Thurium databili al 228 a.C.. Perché in Messapia è consuetudine trovare questi tesoretti? La risposta è presto data: chi possedeva una ingente somma di denaro, non essendoci le banche, nascondeva le sue monete in un vaso e poi le sotterrava in casa sotto il pavimento, o in altri posti lontano da occhi indiscreti. Poteva capitare poi che il proprietario morisse per cause accidentali o per una guerra e quindi non potendo più rivelare il suo segreto il tesoro rimanesse lì per secoli.C’è da dire che 300 stateri d’argento avevano un valore abbastanza elevato per l’epoca, infatti uno di essi poteva costituire la paga di un soldato per una settimana, per cui lo sfortunato proprietario dovette essere un uomo abbastanza ricco. La datazione delle monete ci riporta all’epoca dell’assedio alla città; è quindi probabile che il suo possessore fu ucciso o deportato in quella occasione.Di tutta l’area di Muro Tenente solo una piccola parte è stata ancora scavata,ci saranno altri tesori nascosti?
Lu Laùru
Vive tra le pareti domestiche, è piccoletto di statura, ha gli occhi neri e lucenti, un berretto di colore rosso; un buontempone, ma anche capriccioso e bizzarro, arriva di notte svegliando e rendendo impotente colui il quale ce l’ha sul petto. Si dice poi che nottetempo va nelle stalle, ed ai cavalli intreccia le criniere, facendo rimanere di sasso, la mattina dopo, i rispettivi proprietari. É il Laùro un piccolo elfo o folletto che infesta le case del Salento, al suo berretto è molto affezionato, infatti se si riesce a prenderlo, è disposto a cedere in cambio molte ricchezze. Essendo però un gran burlone, non bisogna mai chiedere i soldi, altrimenti portera’à solo crasti, se al contrario si chiedono crasti o crastoddi darà un gran tesoro (o occhiatura) . Ma cosa sono questi crastoddi ? la parola dialettale crastoddi è il plurale di crasta che deriva
dal greco gastra e cioè vaso panciuto o vaso per fiori, ma in questo caso si intendono i piccoli vasetti che si ritrovano a Muro Tenente, più specificatamente i vasetti che contengono i famosi tesoretti. Anche in questo caso si trovano tracce di fortunati
Una leggenda latianese
Se si chiedono informazioni ad una persona anziana di Latiano su Muro Tenente, la risposta sarà la solita : -Gli antichi abitanti di Latiano vivevano così a lungo da annoiarsi, per cui andavano lontano dal paese, nella zona chiamata Muro Tenente, dove vi era uno strano cimitero, qui le persone si facevano seppellire vive, infatti nei sepolcri insieme ai loro resti si trovano le stoviglie che erano servite per nutrirsi-. Che assurdità! Ma se ci mettiamo nei panni di un contadino di qualche decennio fa, comprendiamo come sarà stato sorprendente e strano vedere in queste tombe, scoperte per caso, dei vasi, dei piatti, dei bicchieri e addirittura delle lucerne e delle uova; qualcuno avrà pensato che fossero serviti sicuramente a sfamare queste persone prima di morire e da qui è nata la leggenda. Oggi sappiamo bene che questa pratica molto diffusa in antichità, consisteva nella credenza che il defunto passando in un'altra vita avesse avuto bisogno di questi oggetti nell’aldilà.
Nel 2001 la Libera Università di Amsterdam ha eseguito uno studio antropologico sulle ossa ritrovate nelle tombe di Muro e si è potuto stabilire che gli antichi abitanti di Muro non superavano i 40 anni di età, una media, questa, assai comune per l’epoca. Le leggende sono molto belle da ascoltare, ma la realtà a volte può essere stata diversa.
Avevano una dieta vegetariana
Dallo stesso studio delle ossa si è potuto capire che la dieta principale di questa popolazione era essenzialmente vegetariana, anche se sono stati trovati molti resti di animali, come le pecore ad esempio, le quali sicuramente venivano utilizzate per il loro latte ed i suoi derivati o come anche la lana per il vestiario. Ma non si esclude che nei ceti più alti si mangiasse anche la carne.
Una scoperta molto rara
Nel 1997 durante una campagna di scavo della Libera Università di Amsterdam furono rinvenuti in un piccolo ambiente di una casa al confine nord di Muro Tenente, i resti di una vasca da bagno.
Si, proprio una vera vasca da bagno in terracotta, molto simile a quelle nostre moderne, la piccola stanza dove fu trovata fungeva sicuramente da sala da bagno, un ambiente raramente presente in Messapia ed in Magna Grecia, questo ci fa capire che all’epoca si teneva molto anche all’igiene personale e che noi oggi non abbiamo inventato quasi niente.
Un rito macabro.
I Messapi furono dei grandi allevatori di cavalli, come ci è stato tramandato da alcune fonti scritte. Addirittura Annibale quando stanziò nel nord della Puglia, mandò una spedizione di soldati Numidi nel Salento per fare razzia di cavalli. Si dice ancora che era in uso presso i Messapi consacrare un cavallo a Giove Menzana gettandolo vivo nel fuoco. Dei piccoli zoccoli rituali in terracotta (oggi esposti al Museo Provinciale di Brindisi e al Museo Ribezzi-Petrosillo di Latiano) sono stati rinvenuti sia a Valesio che a Muro Tenente, a dimostrazione del culto che i messapi avevano per i cavalli.
Le occhiature
Le occhiature , come si dice in dialetto latianese, sono delle leggende diffuse in tutto il Salento, più correttamente conosciute in altri paesi limitrofi come acchiature, infatti il termine vuol dire cose trovate. Le varie leggende delle occhiatue hanno sempre una storia molto simile, con uno o più protagonisti che come in un sogno “trovano” in un determinato giorno dell’anno un anfratto, un sepolcro o una grotta dove vi sono innumerevoli ricchezze. Il tutto svanisce ogni qualvolta non viene rispettato il patto concordato con esseri sovrannaturali quali il diavolo o il laùro. Di vero in queste leggende c’è solo il fatto che in passato alcune persone abbiano realmente trovato piccoli tesoretti o cripte sotterranee antiche e che nella fantasia
La chiesa d’oro
Un’altra leggenda molto diffusa a Latiano, è quella che nella zona di Muro Tenente vi sia seppellita una chiesa tutta d’oro. Di questo erano convinti anche i distruttori della bellissima area del sito ricadente nel terreno di proprietà dei monaci cistercensi di Cotrino, la quale era stata scavata sin dall’inizio degli anni settanta dalla soprintendenza di Taranto e nel 1990 fu sconsideratamente rasa al suolo con ruspe. Si dice infatti che oltre a cercare tombe ancora intatte, avrebbero cercato anche la famosa chiesa d’oro distruggendo irrimediabilmente il vero tesoro nascosto e cioè tutte le strutture archeologiche poste sotto il terreno.
Come ben sappiamo, l’antica città sepolta a Muro Tenente non ebbe una fiorente continuità di vita dopo la nascita di Cristo; è quindi impensabile che vi fosse una “chiesa”, semmai si potrebbe pensare ad un tempio , ma anche se fosse vero, chi avrebbe lasciato un così considerevole tesoro?