Museo Ribezzi Petrosillo
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30

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Cenni Storici su Latiano

Palazzo Imperiale latianoLe origini di Latiano sono medievali; nel suo attuale territorio è testimoniata da fonti dell'epoca (e successive) la presenza di vari casali: Cotrino; Malignano (fondato nel 1092); San Donato e un Latinianum riportato nel Chronicon Volturnense del 947. Quest'ultimo sito sarebbe stato il primo nucleo di Latiano, ingrandito successivamente dall'apporto degli abitanti dei succitati casali.
Le prime notizie certe sulle successioni feudali in Latiano si riferiscono alla fine del sec.XIII, quando Pietro Hugot riceve in dote (a.1270) dalla moglie Isabella d'Anfi il feudo di Latiano che nel 1300 viene concesso al Monastero dei Santi Pietro e Andrea in "Insula Parva"in Brindisi. In seguito gli abati di Sant'Andrea dell'Isola vendettero gran parte del loro territorio a dei feudatari. Alcuni anni dopo Latiano è infeudata a Mabilia de Baro, vedova di Adamo de Tremblayo. Ai de Baro il feudo resta sino all'anno 1341.

Nel 1407 Antonello de Alamo acquista dal Regio Fisco il castello di Latiano con il territorio disabitato di Cotrino per ducati 1500 di oro. Ai de Alamo il feudo rimarrà fino al 1511.
Per via di matrimonio il feudo passa ai Francone (1511-1611), nobile famiglia napoletana con diramazioni in Lecce e con questo casato il paese comincia ad acquistare una sua fisionomia: viene ristrutturata la Chiesa Matrice e sorgono il Convento dei Domenicani con la scuola di Filosofia e Teologia; l'Ospizio dei poveri.

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30

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Cenni storici su Muro Tenente

muro tenente
Muro Tenente era un sito fortificato messapico di medie dimensioni (ha.50 circa) come se ne trovavano nel Salento nel periodo precedente la colonizzazione romana (dall'età del Ferro al IV-III secolo a.C.). Le sue origini sono, perciò, non dissimili da quelle dei siti sparsi nella nostra Puglia.
"Secondo le testimonianze dei maggiori storici antichi, tutti i popoli che abitavano la Puglia, dall'estremo Salento al Gargano, erano Iapigi, pur essendo distinti in tre grandi gruppi: Messapi, Peucezi e Dauni, procedendo da sud verso nord. Tale interpretazione è ormai accettata unanimemente anche dagli studiosi moderni. Esistevano anche altri nomi per indicare particolari muro tenentegruppi di Iapigi: i Peucezi, occupanti la parte centrale della Puglia, erano detti Pediculi; nel Salento, chiamato con nome greco Messapia, cioè la terra che sta in mezzo, tra i due mari, erano localizzati i Calabri, termine usato dai Tarantini per le popolazioni indigene stanziate presso i confini del loro territorio; infine, presso la punta meridionale della penisola, abitavano i Sallentini". (E. M. De Juliis, Gli Japigi, Milano 1988, pag. 14).

Non ha molto seguito, oggi, la tesi secondo la quale la Iapigia indicava solamente la parte meridionale della Puglia.

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Historical notes about Muro Tenente

Historical notes about Muro Tenente

Muro Tenente was a fortified, Messapico (of the Messapica civilization) site, of medium dimensions as it was usual to find in Salento during the period before the Roman colonization (from the Iron Age to the IV, III century B. C.). Its origins are similar to the other sites located in the rest of our Puglia “According to the evidences reported by the most important ancient historians, all the populations living in Puglia, from the far Salento to the Gargano, were Iapigi, although they were divided into three groups: Messapi, Peucezi and Dauni, moving from the south to the north of the region. Even modern historians agree with this theory. There were also other names used to refer to particular groups of Iapigi: the Peucezi, living in the central part of Puglia, were called Pediculi. In Salento, so called from the Greek name Messapia, which means the land in the middle, between the two seas, there were the Calabri, word used by the Tarantini (citizens of Taranto) for the native populations located close to the borders of their territories. Finally, near the southern part of the peninsula there were the Sallentini”. (E. M. De Juliis, Gli Iapigi, Milano 1988, p.14). At the present time, it is not a very common belief to affirm that Iapigia indicated only the southern part of Puglia.

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Historical notes about Latiano

Historical notes about Latiano

Latiano was founded during the Middle Ages. Sources of that time (and of the following) show the presence in its present-day territory of a few hamlets : Cotrino, Malignano (founded in 1092), San Donato and a Latinianum reported on the Chronicon Volturnense of 947. The latter site was probably the first centre of Latiano subsequently enlarged with the other sites cited above. The first certain information about the feudal successions in Latiano, refer to the end of the XIII century, when “ in 1270 P. Hugot receives as dowry from his wife Isabella d’Anfi the estate of Latiano which will be granted in 1300 to the monastery of Saint Pietro and Andrea in Insula Parva”. After that, the clergymen of Saint Andrea of the Island of Brindisi sold most of their territory to other landowners. Few years later, Latiano becomes property of Mabilia de Baro, widow of Adamo de Tremblayo. The estate will belong to the de Baros until 1341.

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Alcune curiosità su Muro Tenente

Una moneta misteriosa

È conservata presso la casa-museo Ribezzi-Petrosillo di Latiano una misteriosa moneta.Da un lato vi è raffigurata una testa di “Athena” con l’elmo corinzio.
Dall’altro lato quattro lune crescenti ed una iscrizione “SAMADI”.
Questa moneta fu rinvenuta a Muro Tenente ma la sua zecca (luogo di produzione ed emissione) è ignota, i numismatici (coloro che studiano le monete) ritengono che la città di SAMADI(ON) si potrebbe trovare tra Taranto e Brindisi.
Si potrebbe trattare dell’antico nome di Muro Tenente? Che in epoca romana si chiamò forse SCAMNUM come si ricava dall’antica mappa Peutingeriana. Per il momento rimane ancora un mistero.

Muro Tenente fu bombardata

Si, si può affermare che la città di Muro Tenente fu bombardata, non da bombe esplosive, ma da proiettili di pietra grandi quanto un pallone da calcio.
Si tratta di proiettili di catapulta ritrovati sia in passato (alcune si trovano nel già citato Museo) che da recenti scavi.
Nella zona a sud del sito nei pressi delle mura ne sono state trovate numerose ciò fa pensare che in antichità vi fu un assedio con macchine da guerra, le catapulte appunto, insieme a lanci di frecce infuocate e piccoli proiettili di piombo lanciati con apposite fionde.
Forse sarà stata questa la fine della città?

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